Note Storiche e Turistiche
Quando, superato il passo di Radicofani, la via Cassia comincia a discendere in direzione Roma e si apre dinanzi agli occhi l’ampia valle del fiume Paglia, al centro di essa, a destra, attira l’attenzione un colle scosceso, dominato da un borgo sormontato da una poderosa torre di un’antichissima Rocca.
Si tratta di Proceno paese oggi piccolo ma che conobbe in passato momenti di vera potenza e che raggiunse nel Medio Evo una popolazione di seimila abitanti. Lo stemma di Proceno racchiude perfettamente la sua storia: la testa di un cinghiale, che ricorda un’antica leggenda che narra di come Porsenna fosse stato ferito da un cinghiale nel corso di una caccia nei boschi intorno a Proceno che da lui prese nome ed origini le chiavi di San Pietro ricordano la sua lunga appartenenza allo Stato Pontificio; ; in un antico stemma compare inoltre la mezza luna che ricorda la partecipazione alla battaglia di Lepanto. Con le sue 7 chiese, il Castello (affettuosamente chiamato dagli abitanti La Rocca), il Palazzo Rinascimentale Sforza, le sue vie in tufo, contornato da una natura ricca di acqua, dovuta al torrente Lo Stridolone, Proceno ben rappresenta l’immagine di una sosta di pace e tranquillità. Famoso anche per il suo aglio rosso, prodotto che caratterizza molti dei piatti tradizionali della zona, Proceno è il primo borgo che, percorrendo la Francigena, i pellegrini incontravano varcando il confine tra la Toscana e lo Stato Pontificio, la prima Porta sul Lazio. Un cammino che milioni di essi hanno percorso per secoli in nome della cristianità e che oggi, grazie anche alle strutture agrituristiche e a un albergo diffuso all’interno del borgo, è meta di un turismo internazionale che ha portato alla riscoperta dei borghi che, come Proceno, avevano conosciuto un periodo di oblio.
Per maggiori informazioni: http://www.comunediproceno.vt.it/